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Capitolo quattordici: Anna Minali.

”Buon compleanno!!” Esclama Andi non appena si apre la porta dell’ ascensore che fino a pochi istanti prima ci separava. β€œNon ho le candeline ma spero apprezzerai comunque… quanti ne compi oggi? Ventotto o ventinove? Mi sfugge l’anno di nascita dolcezza…”. Resto immobile di fronte a questa scena, sta scherzando? No, non Γ¨ ironico, oggi Γ¨ davvero il mio compleanno, e mi era completamente passato di mente! E dovrΓ² trascorrerlo in modo orribile, potrebbe anche essere l’ultimo dei miei giorni se qualcosa dovesse andare storto. Potrei essere nata e poi morire nello stesso giorno dell’anno, magari anche alla stessa ora! Sarebbe esilarante, cosa potrei fare incidere sulla lapide? β€œRebecca, pronto? Terra chiama Becca! Hai una paralisi celebrale in atto?” Andi mi osserva accigliato mentre mi afferra la mano portandomi ad uscire dall’ascensore. β€œNon me lo ricordavo, che oggi Γ¨ il mio compleanno dico…. grazie per la torta! Dov’è charlotte, Γ¨ pronta? Charlotte! Charlotte!” la chiamo guardandomi attorno nell’attesa di vederla apparire. Un abbaio mi fa voltare ed ecco che con le sue zappette corte e la sua buffa lingua che tiene spesso fuori mi raggiunge la scodinzolante cagnolina di razza bassotto. β€œEccola, cucciolotta mia bella! Sei pronta per la nostra missione?” Le dico prendendola in braccio, lei in risposta mi lecca il viso. β€œSiamo proprio una bella famiglia!” dice Andi stringendoci tra le sue enormi e muscolose braccia. β€œNon credo proprio…” gli rispondo ma poi scoppio a ridere perchΓ¨ i suoi occhi brillano di sincero affetto. β€œSiediti che festeggiamo…” mi dice lui, ed io obbedisco.

La hall dell’hotel a cinque stelle β€œEmperor LA” Γ¨ immensa. Al centro della grande sala, con alle spalle una grossa e scrosciante cascata d’acqua contenuta da un vetro, trovo la reception con tre impeccabili signorine in tailleur verde e capello accuratamente sistemato in uno chignon. In sottofondo della musica classica rende la location ancora piΓΉ suggestiva, mentre cammino lentamente sui miei tacchi a spillo i capelli neri e lunghi della parrucca che indosso ondeggiano allo stesso ritmo del mio abito in seta e chiffon color sabbia. I bracciali di Tiffany che porto al polso tintinnano mentre passeggio reggendo il guinzaglio a cui Γ¨ abbinato un collare di brillanti della mia amica a quattro zampe Charlotte. Sorrido alla cortese signorina che mi aspetta oltre il bancone dell’hotel, mi tolgo gli occhiali da sole ed appoggiandoli sullo scuro marmo che mi separa da lei la informo delle mie generalitΓ  β€œAnna Minali, questo Γ¨ il mio passaporto, dovrei poter usufruire del vostro attico dal raffinato nome Daffodils” estraggo dalla borsa e le mostro il mio documento falso. β€œBenvenuta Signorina, Γ¨ un piacere per noi ospitarla! Lasci pure la borsa, il nostro facchino provvederΓ  a portargliela in stanza al piΓΉ presto, la prego mi segua!” la ragazza mi fa strada verso la grande rampa di scale al di sotto della quale mi attende un ascensore. Mancano solo due ore all’arrivo di Adam Wood, credo che ne approfitterΓ² per fare shopping on line.

Dal terrazzo sul quale mi sto rilassando vedo la bianca limousine del Notaio accostare di fronte all’hotel, ha smesso di piovere ed il cielo s’è fatto buio, sono quasi le otto di sera, il mio β€œospite” Γ¨ arrivato in ritardo. Mi specchio per accertarmi di essere impeccabile, sollevo leggermente l’abito ed indosso la fondina della mia arma legandola accuratamente alla coscia, avvito il silenziatore alla pistola e togliendo la sicura la inserisco al suo posto, poi abbasso e risistemo il vestito. Prendo in braccio Charlotte e mi richiudo la porta alle spalle, a quanto diceva la prenotazione mandatami da Andi, la camera di Wood dovrebbe essere tre porte piΓΉ avanti della mia in direzione della scala antincendio. Appoggio delicatamente Charlotte a terra, frettolosamente volto l’angolo gettando a terra dei biscottini per lei, e quando la vedo arrivare ritorno sui miei passi certa che non mi seguirΓ  a causa del sue essere estremamente golosa. Controllo il marchingegno elettronico posto al di sopra della porta dell’ ascensore per capire tra quanti istanti si aprirΓ  per vederne uscire la mia vittima, ed ecco che in una manciata di secondi vengo accontentata. β€œ-Charlotte! Cucciola, dov’è sei finita!” esclamo fingendo disperazione mentre l’uomo mi osserva β€œTutto bene Signorina? Pare che abbia perso qualcosa, posso aiutarla?” mi domanda preoccupato, o forse curiosamente attratto dal mio provocante aspetto estetico. β€œChe gentile, mi Γ¨ scappato il bassotto dalla stanza e non riesco a capire dove possa essersi cacciato…” rispondo toccandomi sensualmente i capelli. β€œ-Non si preoccupi ci penso io…” ed accelerando il passo percorre a falcate il lungo corridoio dell’hotel, arrivato infondo si volta su se stesso ed emettendo versi simili a squittii torna indietro per superarmi e voltare l’angolo in direzione della scala antincendio β€œSignorina!! L’ho trovata!” Lo sento gridare da oltre il muro per poi vederlo apparire reggendo il cane con entrambe le mani da sotto le ascelle. β€œ-Charlotte dove ti eri cacciata, sei proprio una sciocchina! Grazie mille, il suo aiuto Γ¨ stato indispensabile..” ringrazio l’uomo toccandogli l’avambraccio. β€œPosso invitarla da me per un aperitivo? Chiamo subito il servizio in camera, si accomodi dai, non sia timido” gli parlo aprendo direttamente la porta della mia stanza. La perplessitΓ  sul suo volto Γ¨ durata forse due secondi, per poi trasformarsi in maliziosa gioia. β€œ-Non voglio disturbarla troppo signorina, mi presento nel frattempo, Adam Wood, avrΓ  forse giΓ  sentito parlare di me!” Presuntuoso, giΓ  solo per tutta questa boria meriteresti un colpo in fronte. β€œ-ma certo, non posso crederci! Prima aiutata e poi intrattenuta per un aperitivo dal Notaio piΓΉ famoso degli Stati Uniti! Che piacere, il mio nome Γ¨ Anna Minali, sono una ricca snob italiana in vacanza qui a Los Angeles, cercavo proprio compagnia” facendogli gesto di accomodarsi sul divano gli faccio l’occhiolino. β€œ Raccontami qualcosa di te, Adam…” gli chiedo sfiorandogli il ginocchio, in risposta lui comincia a raccontarmi la sua vita con inesistente modestia.

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